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Rinaldo Battaglia

Scrittore, dopo una vita di lavoro in banca, grande appassionato e studioso di storia, in particolare le due guerre mondiali. Per Ali Ribelli Edizioni ha pubblicato tre libri a carattere storico:
La Seconda Guerra Mondiale (italiana) vista dagli occhi dei bambini o dei perdenti, col titolo La colpa di essere minoranza.
Alla sera mangiavamo la neve dedicato agli schiavi del lager invisibile di Dora, ove si producevano le armi segrete di Hitler, la V-1 e soprattutto la V-2.
Non ho visto farfalle a Terezìn che prosegue nel percorso intrapreso di studio e di analisi di quel periodo nefasto. In particolare sul crimine della Shoah, vista da italiano e da uomo di oggi. Soprattutto nel mondo italiano di oggi, 80 anni dopo.

Alla sera mangiavamo la neve

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Alla sera mangiavamo la neve

Rinaldo Battaglia

Saggistica, Storia e cultura

A5, 286 pp., interno avorio, brossura

ISBN edizione cartacea: 9788833467900

ISBN edizione eBook (ePub e Mobi): 9788833467917

Ho sempre cercato di capire, nei miei appassionati studi sulla Resistenza e sulla Seconda guerra mondiale, quale fosse la “molla” che ha spinto, in quegli anni di vacche magre, migliaia di giovani a diventare “partigiani” e altrettante migliaia di contadini e civili – di tutte le aree geografiche interessate – a dar loro una mano. Non potevano essere solo la fame o la stanchezza di anni di dittatura o di ingiustizie. Molti giovani erano nati sotto il Duce e non avevano conosciuto nulla di diverso sulla loro pelle. Probabilmente i più fortunati avevano potuto studiare, viaggiare, mettersi in contatto con “alternative”, conoscere mondi diversi. Ma molti di quei giovani erano operai, semplici contadini. Chi era fortunato era arrivato alla terza elementare, qualcuno alla quinta. La mia terra veneta, e vicentina in particolare, è stata un fiorente esempio di queste esperienze. Sia nella nascita spontanea della via di montagna “con le armi in pugno” sia nell’aiuto incessante, nascosto ma forte, da parte delle famiglie locali, anche a costo di rischiare tutto. Questo libro cerca di capire e dare delle risposte in merito. Se vogliamo, segue il solco già tracciato dagli altri miei due libri e ne prosegue la scia, da un’altra angolazione. Ma l’occhio che guarda è sempre il medesimo, quello che ha generato Come fogli di carta igienica, che ha visto il mondo della guerra dalla parte della strada di chi ha avuto, suo malgrado e spesso a sua insaputa, La colpa di esser minoranza. E quell’occhio, ancora oggi, si chiede cosa ci possa essere nelle pagine successive del libro della Storia, che ha visto Auschwitz, Buchenwald ma anche poi Kolyma (Siberia), Choenung Ek (Cambogia), il Rwuanda, Omarska (Bosnia). E chissà quanti altri in forme oggi “evolute” e non visibili, come il lager dimenticato di Mittelbau-Dora e le sue infinite lacrime nascoste al mondo.

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