Edward Phillips Oppenheim nacque il 22 ottobre 1866 a Tottenham, Londra, figlio di Henrietta Susannah Temperley Budd e Edward John Oppenheim, un commerciante di pellicce. Dopo aver frequentato la Wyggeston Grammar School fino al 1883, le finanze della sua famiglia lo costrinsero a ritirarsi e a lavorare nell’azienda di suo padre per quasi vent’anni. Fu proprio il padre a sovvenzionare la pubblicazione del suo primo romanzo, che si rivelò sufficientemente efficace da raggiungere il pareggio. Pubblicò cinque dei suoi romanzi tra il 1908 e il 1912 con lo pseudonimo di “Anthony Partridge”. Intorno al 1900, Julien Stevens Ulman (1865–1920), un ricco commerciante di pellicce di New York a cui piacevano i libri di Oppenheim, rivelò l’azienda e lo nominò direttore stipendiato per sostenere la sua carriera di scrittore. Oppenheim trovò rapidamente una formula di successo, stabilendo la sua reputazione. Nel 1913, John Buchan, lanciando la sua carriera di romanziere di suspense, definì Oppenheim “il mio maestro di narrativa” e “il più grande scrittore ebreo dai tempi di Isaia”. Già in quell’anno, i suoi editori pubblicarono nuove edizioni di alcuni dei suoi primi lavori per soddisfare, nelle parole di una pubblicazione di settore, “l’insaziabile richiesta del pubblico di più suoi racconti”.

Una valutazione apparsa sul New York Times alla sua morte riportò: “Come ricorda nella sua piacevole e modesta autobiografia, tutti i suoi libri erano facili da scrivere. Erano ugualmente facili da leggere, soprattutto durante le vacanze estive, quando la letteratura di evasione è molto gradita.”