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Miklós Jósika (28 aprile 1794 – 27 febbraio 1865) è stato un soldato, politico e scrittore ungherese. È riconosciuto come il primo romanziere di successo nella letteratura ungherese, grazie alla pubblicazione di una delle sue prime opere, Abafi (1836), un romanzo storico ambientato nella sua nativa Transilvania che ricalca lo stile di scrittori romantici dell’epoca come Walter Scott.
€3.49 – €12.00
Abafi
Miklós Jósika, trad. Antonino Branca
Classici, Romanzo storico
203 x 133, 234 pp. avorio 100 gr.
ISBN edizione cartacea: 9788833467443
ISBN edizione eBook (ePub e Mobi): 9788833467450
ISBN edizione audiolibro (MP3 / 35 tracce / 08:27:49 / audiolettrice: Letizia Lucchini): 9788833469102
Sullo sfondo degli splendidi paesaggi della Transilvania del tardo sedicesimo secolo, in un alternarsi di realtà storica e fantasia si svolge, tra avventure, amori tormentati, battaglie, congiure e misteri, la catarsi morale di Olivér Abafi, giovane cavaliere di nobile famiglia. La determinazione, la gratitudine e il sacrificio sono le colonne portanti di quest’opera senza tempo, primo esempio di romanzo storico della letteratura ungherese.
“Una volta mi imbattei in una novella intitolata Il Figlio Di Aba, una traduzione serba dell’opera di Josika, un famosissimo scrittore ungherese. Questo libro riuscì a risvegliare la mia forza di volontà nascosta e iniziai così a praticare l’autocontrollo.” – Nikola Tesla
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Annalisa Branca
Un romanzo che ferma la storia, le dà forma e concretezza, rendendo luoghi, episodi e nomi noti, come
semplici sprazzi di vita, descritti con tale maestria da non percepire la lontananza sia temporale che
spaziale che intercorre tra il XVI secolo ungherese e il lettore, dovunque si trovi. E’ un quadro di una
società e i suoi intrecci; dove i personaggi sono descritti con attenzione alle loro sfumature di pensiero e
sentimento, tale che l’ospite si trova ad empatizzare, assumendo di volta in volta nuove prospettive fino
ad avere una visione toto-comprensiva del mondo di cui legge. Ed è in questa cornice che, quasi per caso,
incappiamo nell’eroe del romanzo. Olivièr Abafi, quasi come un’ombra passa, si fa conoscere, per tornare
solo successivamente, quando lui stesso riuscirà a dare senso alla sua esistenza, ad essere protagonista. E’
un eroe dello Spirito, un uomo come se ne vedono molti ancora oggi; perde la via e la forza, si lascia
fluire nei piaceri vuoti, ma ritrova la strada grazie alla vita nelle sue espressioni -l’esistenza di ognuno di
noi è piena di messaggeri se sappiamo ascoltare e vedere-. L’altruismo, l’umanità, vince sui demoni e così
voci nell’anima lo informano che c’è molto di più nel sè, e che quel molto è l’unica via per la pace e
l’accettazione. Da qui la lotta interiore e il rafforzamento della volontà porteranno il nostro Olivièr
all’espressione vera del suo potenziale che lo renderà unico, venerato guerriero, amato e amante.
demetrio creaco
Ho acquistato questo libro su consiglio di un amico. Non avevo grandi aspettative, anche perché le mie letture riguardano prevalentemente la saggistica, Mi incuriosiva però la componente storica, pur trattandosi di un’ambientazione abbastanza inusuale per il nostro comune bagaglio culturale. Procedendo nella lettura, però, devo dire che mi sono fatto coinvolgere soprattutto dallo svolgimento della trama, che è strutturata come un puzzle, con tessere che si compongono da capitolo a capitolo, fino a raggiungere culmini di intensa emozione. Ma oltre ad emozionare, l’autore sa descrivere ambienti e persone con cura maniacale, sa incutere una certa suspense, sa anche divertire a tratti… Mi hanno colpito, in particolare, i quattro personaggi femminili, caratterizzati in maniera, secondo me, impeccabile. Penso che ci troviamo al cospetto di un’opera paragonabile ai capolavori della letteratura dell’est europeo e che l’autore sia certamente da riscoprire per la nostra cultura.