Orazio Ferrara

Orazio Ferrara (1948), nato a Pantelleria (TP), vive a Sarno in provincia di Salerno. Già responsabile della Biblioteca Comunale della Città di Sarno, scrittore e saggista ha pubblicato numerosi libri, tra i quali Parole sudiste, d’amore e altre ancora (1978), Arcaiche radici e diafane presenze (1995), Viva ‘o Rre. Episodi dimenticati della borbonica guerra per bande (1997, vincitore 2° posto saggistica politica del Premio Internazionale Letterario Tito Casini di Firenze Ed. 1997), Il Celeste Patrono della Gente di Mare. San Francesco da Paola (1997), Solo Coraggio. Storie di italiani in guerra (2009), Sud. Storie di lazzari, sanfedisti, briganti e separatisti (2010), L’Anitra Blu. Legionari e mercenari in Africa (2011), La navigazione nel mondo antico (dai Cretesi agli Etruschi) (2011). Collabora a diverse riviste a diffusione nazionale quali “L’Alfiere”, “Due Sicilie”, “Storia in Rete”, “Agorà”, “Storia del Novecento”, “Eserciti nella Storia”, “Aerei nella Storia”, “2a Guerra Mondiale / Battaglie uomini e mezzi”, “Santini & Similia”, “Cronache medievali”.

Il Brigantaggio Postunitario sul Massiccio del Saro: La Banda di Crescenzo Gravina

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Il Brigantaggio Postunitario sul Massiccio del Saro
La Banda di Crescenzo Gravina
Orazio Ferrara
Saggistica, Storia
A5, pp. 130, brossura
ISBN edizione cartacea: 9788833467092
ISBN edizione digitale (eBook): 9788833467108

La storia del capobanda Crescenzo Gravina e dei suoi uomini, travolti dalla fascinazione dell’impossibile sogno di una restaurazione del bel Regno delle Due Sicilie e condannati di conseguenza da sempre alla damnatio memoriae dalla storiografia ufficiale. Poi ci si misero scrittori di romanzi d’appendice, quali un Alessandro Dumas, che intinsero le loro penne nel veleno più distillato e pernicioso, addolcito dalla solita zuccherosa retorica risorgimentale, e il gioco fu fatto. Gravina e i suoi diventarono nella vulgata popolare delle vere e proprie belve sanguinarie dai comportamenti orripilanti. Certo l’ex Regno delle Due Sicilie non era sicuramente il paradiso in terra, ma era pur sempre la terra amata dei loro avi. Certo Gravina a volte fu più brigante che legittimista, ma a fronte aveva truppe, che spesso e volentieri gli condussero contro una guerra crudele e feroce senza onore. E quei fratelli in divisa, venuti dal nord, non poche volte furono anch’essi più assassini che soldati. E poi una storia nella storia, quella amara di Lione, il cane di Gravina scannato dalle Guardie Nazionali, che ancora ci tocca il cuore e che è stato motivo non secondario nella genesi di questo libro.

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