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Carlo Puini, un rinomato studioso di lingue orientali, ha completato la sua formazione all’Università di Pisa. Ha lasciato un’eredità di collezioni geografiche e storiche dell’Estremo Oriente, nonché una collezione di antichi bronzi cinesi donati al Castello Sforzesco. Inizialmente attratto dall’egittologia, ha successivamente rivolto la sua attenzione alle religioni e alle letterature dell’Asia orientale. Nel 1876, ha organizzato il suo primo corso di studio di lingue cinese, giapponese e tibetana, mentre lavorava come assistente di Antelmo Severini. Insieme a Severini, ha pubblicato il Repertorio sinico-giapponese nel 1875. Dal 1878 al 1920, ha tenuto la cattedra di lingua e letteratura orientale all’Istituto di Studi Superiori, Pratici e di Perfezionamento a Firenze. Aveva pianificato un viaggio in Estremo Oriente con una spedizione organizzata da Nino Bixio, ma il progetto è stato annullato a causa dello scoppio della guerra del 1860, a cui Carlo Puini ha partecipato.
Oltre a pubblicare monografie, Puini ha contribuito con articoli scientifici a numerose riviste, tra cui Rivista Italiana di Sociologia, Rivista d’Italia, Rivista degli Studi Orientali, Giornale della Società Asiatica Italiana, Rivista Europea, Atene e Roma Bullettino della Società Italiana per la Diffusione e l’Incoraggiamento degli Studi Classici, Rivista Geografica Italiana, Preludio, Annuario della Società Italiana per gli Studi Orientali.
Taoismo
€1.49
Taoismo
Carlo Puini
ISBN 9788833462462
ePub e Mobi
Il Taoismo come religione non è propriamente l’argomento di questo libro. L’odierno Taoismo è una congerie eterogenea di concetti e atti di culto di varie provenienze, che presenta un’apparente unità, perchè designata con un nome comune. Ma sebbene questa religione sia nota come Taoismo, una buona metà è Buddismo corrotto e sfigurato, e l’altra metà comprende tutte le superstizioni venuteci fin dalle prime età del popolo cinese: animismo, polidemonismo, sciamanesimo, magia, alchimia, astrologia la compongono per la parte autoctona; culto esterno, chiese, conventi, monachismo, dottrina della retribuzione delle opere nel paradiso o nell’inferno, tutto ciò fu portato dal Buddismo.
Io esamino ed espongo, nelle pagine seguenti, soprattutto quel complesso d’idee o speculative o pratiche, che formava una primitiva cultura preconfuciana, conservataci dai filosofi del V e IV secolo innanzi l’èra nostra. I quali, poco persuasi delle dottrine di Confucio, ne contrapposero altre, nè mancarono di mettere sovente in canzonella i severi dettami del rigido Maestro. Essi cercarono il loro fondamento nelle manifestazioni del primitivo pensiero cinese, e specialmente in quel singolare pensatore, tra il leggendario e lo storico, che sta a rappresentare l’antitesi confuciana, noto oramai anche in Occidente col nome di Lao-tse.
Tanto rispetto a’ concetti morali, quanto al modo d’intendere la società umana, noi vedremo che tra le idee dei filosofi taoisti, e il culto religioso taoista così accetto al volgo della Cina, corre un gran divario.
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